Intanto cominciò a farsi notte, e Pinocchio, ricordandosi che non aveva mangiato nulla, sentì un’uggiolina allo stomaco, che somigliava moltissimo all’appetito. Ma l’appetito nei ragazzi cammina presto: e difatti dopo pochi minuti l’appetito diventò fame, e la fame, dal vedere al non vedere, si convertì in fame da lupi, una fame da tagliarsi col coltello. Il povero Pinocchio corse subito al focolare, dove c’era una pentola che bolliva e fece l’atto di scoperchiarla, per vedere che cosa ci fosse dentro, ma la pentola era dipinta sul muro. Figuratevi come restò. Il suo naso, che era già lungo, gli diventò più lungo almeno quattro dita. Allora si dette a correre per la stanza e a frugare per tutti i cassetti e per tutti i ripostigli in cerca di un po’ di pane, magari un po’ di pan secco, un crosterello, un osso avanzato al cane, un po’ di polenta muffita, una lisca di pesce, un nocciolo di ciliegia, insomma di qualche cosa da masticare: ma non trovò nulla. E intanto la fame cresceva, e cresceva sempre e il povero Pinocchio non aveva altro sollievo che quello di sbadigliare e faceva degli sbadigli così lunghi, che qualche volta la bocca gli arrivava fino agli orecchi. E dopo avere sbadigliato, sputava, e sentiva che lo stomaco gli andava via. (Da Le avventure di Pinocchio di Calo Collodi).
Pratico manuale nato
dall’esperienza educativa dell’autrice che affronta vari temi dell’educazione
alimentare e come insegnarlo ai bambini, grazie a moltissime attività,
esperienze sensoriali, ricette, quiz, cruciverba, favole da illustrare, giochi
individuali e di gruppo, dove imparare a mangiare in modo corretto diventa un
gioco divertente che rende efficace la comunicazione con i bambini.
Per approfondimenti:
Raffaella Oppimitti ‒ Giochiamo a mangiare ‒ Red
Edizioni, 2011
Visita anche la Scuola di Ancel: www.lascuoladiancel.it
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