sabato 5 marzo 2011

OBESITA' INFANTILE: stralcio della relazione tenuta in occasione della giornata della salute organizzata dall'Associazione Mondo Bimbo di Roma



La salute rappresenta l'obiettivo raggiunto a seguito di una buona prevenzione, attuata mediante una corretta alimentazione nei primi periodi della vita, dato che il comportamento alimentare si delinea nell'infanzia, per cui è necessario agire ed educare sin dai primi anni di vita.

Il miglioramento delle condizioni socio-economiche, associato allo stile di vita sedentario, il passaggio da una dieta “povera”, con alimenti tipici della dieta mediterranea, al modello di consumo occidentale industrializzato, hanno determinato di conseguenza un aumento dei fattori di rischio da eccesso o squilibrio di assunzione di sostanze nutrienti e non, le cui ripercussioni a distanza non vanno trascurate; oltre ad implicazioni psicologiche e sociali del bambino.

Un primo passo è rappresentato dalla presa di coscienza che nel nostro paese il problema del sovrappesoo dell'obesità infantile esiste e che rappresenta un fattore di rischio per l'insorgenza di patologie cronico-degenerative in età adulta (diabete mellito tipo II, ipertensione arteriosa, malattie cardio e cerebro-vascolari, dismetabolismi, cancro della mammella e del colon retto, ecc...), che oggigiorno rappresentano la principale causa di decessi e richieste di assistenza sanitaria.

Molte di esse, come indicato dall'OMS, sono attribuibili a comportamenti e stili di vita che si instaurano sin dalla giovane età, tra cui una scorretta alimentazione, poca attività fisica e un eccesso di peso.

Per comprendere la dimensione di questo importante fenomeno in Italia, nel 2007, il Ministero della Salute in collaborazione con il Ministero della pubblica istruzione e coordinato dall'ISS in collaborazione hanno promosso e finanziato il progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, e nell'ambito di questo progetto è stato sviluppato “OKkio alla Salute”, con l'obiettivo di definire un sistema di sorveglianza dello stato ponderale, delle abitudini alimentari e dell'attività fisica nei bambini delle scuole primarie (6-10 anni) in grado di fornire dati epidemiologici utili alla promozione di interventi da sanità pubblica.
Prevede una periodicità di raccolta dati biennale la prima si è avuta nel 2008 e la seconda raccolta dati nel 2010, su un campione di circa 45000 bambini distribuiti in quasi tutte le regioni italiane.
Le due raccolte dati confermano livelli preoccupanti di eccesso ponderale con dati pressocchè sovrapponibili: circa il 23% risultavano in sovrappeso e l'12% risultavano in condizione di obesità. Complessivamente i bambini che presentano uno stato di eccesso ponderale raggiungono il 36%. Si evidenziano, inoltre, percentuali tendenzialmente più basse nell'Italia settentrionale e più alte nel Sud.
Sono emersi, inoltre, una serie di errate abitudini alimentari che non favoriscono una crescita armonica e che predispongono all'aumento di peso, specie se concomitanti. Tra le cattive abitudini emerse troviamo:
  • Mancanza della prima colazione
    Vari studi hanno osservato che uno dei fattori di rischio per l’insorgenza del sovrappeso nei bambini è rappresentato dall’abitudine a non consumare la prima colazione, cui spesso si associa la tendenza ad assumere alimenti in maniera frammentaria nel corso della mattinata e con un apporto calorico complessivamente maggiore.
  • Colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine)
  • Merenda di metà mattina troppo abbondante
    In via sperimentale, e solo in alcune scuole secondarie di secondo grado delle regioni Emilia Romagna, Lazio e Puglia, è stato realizzato il progetto “Frutta Snack” nell'ambito del programma Guadagnare Salute, che ha visto la distribuzione di frutta fresca, yogurt e succhi di frutta non zuccherai attraverso speciali distributori automatici al fine di favorire fuori pasto sani e gustosi tra gli studenti e promuovere una sana alimentazione. É previsto sempre nell'ambito del protocollo d'intesa tra il Ministero della Salute e il Ministero della pubblica Istruzione, il consumo di frutta anche in alcune scuole primarie.
  • Consumo inadeguato di frutta e verdura
    Il consumo di adeguate quantità di questi alimenti assicura un rilevante apporto di vitamine, fibre e sali minerali, e consente di ridurre la densità energetica della dieta.  É emersa peraltro, un’associazione tra il consumo di frutta e i livelli di prevalenza di sovrappeso e obesità nei bambini.
  • Consumo abituale di bevande zuccherine e/o gassate
    In letteratura è stata evidenziata un’associazione tra il consumo di bevande zuccherate e l’obesità nei bambini.
  • Una dieta a elevato contenuto calorico, è associata nei bambini a un aumento del peso corporeo che tende a conservarsi fino all’età adulta.
Una dieta qualitativamente equilibrata, in termini di bilancio fra grassi, proteine e glucidi, e un’adeguata distribuzione dei pasti nell’arco della giornata contribuiscono a determinare e mantenere un corretto stato nutrizionale.

Per quanto riguarda l'attività fisica, i dati hanno evidenziato che i bambini fanno poca attività fisica e solo 1 su 10 ha un livello di attività fisica pari a 1 ora al giorno, come raccomandato per la sua età, e molti eccedono ampiamente nell'uso della TV che spesso si ritrova anche in camera e dei videogiochi, dove si pratica il desk-eating.

Per tali motivi, si consiglia che i bambini svolgano ogni giorno almeno 1 ora di attività fisica, includendo l'attività motoria svolta a scuola, quella strutturata con personale specializzato e il gioco all'aperto.

Si tratta di fattori che apparentemente riconducibili a scelte personali potenzialmente modificabili a livello individuale, ma in realtà fortemente ancorate a complesse dinamiche collettive che coinvolgono ampi settori della società, delle famiglie alle scuole, dalle istituzioni sanitarie alle organizzazioni sociali e ai mass media.
La letteratura scientifica, infatti, mostra sempre più chiaramente che gli interventi coronati da successo sono quelli integrati (con la partecipazione delle famiglie, scuole, operatori della salute e comunità) e multicomponenti di promozione non solo di una sana alimentazione ma anche di attività fisica e la diminuzione della sedentarietà.

Il bambino educato ad alimentarsi in modo variato ed equilibrato potrà mantenere da adulto questa buona abitudine, a tutto vantaggio del suo stato di salute.
Pertanto è importante intervenire attraverso la prevenzione, e farlo sui giovani rappresenta un investimento per la salute di oggi e del futuro.

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