La curcuma (Curcuma longa), pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Zingiberacee. Si tratta di piante erbacee, perenni, dotate di rizoma e coltivate prevalentemente nelle regioni tropicali. La pianta della curcuma è caratterizzata da foglie lunghe a forma ovale, mentre i fiori sono raccolti in spighe e i frutti formati da una capsula divisa interamente in tre piccoli scomparti, che contengono numerosi piccoli semi. La curcuma si ricava dal grosso rizoma ovoidale, con la polpa arancio brillante, nella cui parte inferiore si originano numerose radichette. I rizomi, vengono fatti bollire per parecchie ore e fatti seccare in grandi forni, dopodiché vengono schiacciati fino ad ottenere una polvere giallo-arancione che viene comunemente utilizzata come spezia nella cucina del Sud Asia (India e Indonesia).
In genere viene esportata intera, ed essiccata e macinata nei paesi consumatori.
Il suo nome deriva dalla lingua persiana-indiana e precisamente dalla parola Kour Koum, che significa zafferano; infatti la Curcuma è anche nota col nome di Zafferano delle Indie o zenzero giallo.
Non bisogna confondere la curcuma con il curry, in quanto quest’ultimo non è una spezia, ma una miscela di spezie diverse, nella quale la curcuma è presente in grandi quantità.
La curcuma faceva già parte dei 250 medicamenti vegetali menzionati in una serie di trattati medici risalenti a circa 3000 anni prima di Cristo, scritti su tavolette di pietra e raccolte dal re Assurbanipal (669-627 a.C.), “L’erbario di Assiria”, come l’ha chiamato il suo scopritore, l’inglese R.C.Thompson.
Nei paesi del sud-Asia e soprattutto in India è conosciuta ed utilizzata da almeno 5.000 anni, come medicina, spezia, e per colorare le lunghe vesti dei monaci buddhisti; era considerata sacra in quanto aveva anche una funzione religiosa.
La curcuma era particolarmente diffusa nella regione di Okinawa, situata nelle isole a sud del Giappone, come medicinale, spezia e colorante. L’isola celebre per la longevità (86 anni per le donne e 77 per gli uomini) e per il numero singolarmente alto di ultracentenari (34 ogni 100.000 abitanti, contro 10 per 10.000 abitanti in America); sono proprio gli abitanti di Okinawa ad attribuirgli l’eccezionale potere salutare.
Ancora oggi la curcuma fa parte dell’alimentazione quotidiana degli indiani, che ne consumano in media 1,5-2g al giorno.
Uso in Cucina
Per un uso salutistico è sufficiente di riuscire ad integrarla nella nostra dieta quotidiana. Si può aggiungere a fine cottura di molti alimenti come carne, pesce, minestre zuppe, riso, piatti di pasta ma si può anche aggiungere a vari tipi di yogurt o farne una salsa. La cucina vegetariana indiana ne fa largo impiego, soprattutto abbinata ai fagioli e lenticchie.
Dose consigliata
Un cucchiaino da caffè al giorno è la dose ideale (2 Kcal).
È importante ricordare che la piperina, il principio attivo del pepe, aumenta di 1000 volte la biodisponibilità della curcumina, principio attivo contenuta nella curcuma, importante per massimizzare gli effetti di questa nobile sostanza. Inoltre, l’effetto della curcuma può essere potenziato quando è associata anche ad altre sostanze come la genisteina (sostanza contenuta nella soia e pistacchi), tè verde, quercitina (sostanza contenuta nelle cipolle, sedano, zenzero, finocchio, chiodi di garofano). Non solo. Anche l'abbinamento a qualche grasso, tipo olio d'oliva, burro, o quant'altro, facilita l'assorbimento della curcuma (sinergia alimentare).
Principio attivo
La principale molecola bioattiva della curcuma è la curcumina assieme ad una classe eterogenea di sostanze i curcuminoidi.
Benefici
Esistono, infatti, numerose evidenze sperimentali degli effetti antitumorali della curcuma in vitro su cellule tumorali di stomaco, intestino, colon, pelle, fegato, prostata, ovaie, leucemie. La curcumina promuove la morte delle cellule tumorali (effetto pro-apoptotico) ed inibisce la formazione dei vasi che alimentano il tumore (effetto anti-angiogenetico).
Questo importante polifenolo, la curcumina, oltre a svolgere un’azione antiossidante, e antinfiammatoria, poiché capace di fermare l’azione di un enzima responsabile dell’infiammazione, chiamato ciclossigenasi 2.
Curiosità
In cosmesi la curcuma è nelle formule di prodotti solari, antirughe, dermopurificanti e antiforfora.
La curcumina è usata oltre che come colorante alimentare (E 100) come sostanza colorante per lana e seta e come indicatore acido-base visto che in ambiente basico il colore si trasforma in rosso.
Purtroppo, come avviene in molti altri campi, la curcuma viene aggiunta, dalle aziende poco serie, per "allungare" il più costoso Zafferano; in questo caso, fortunatamente, viste le proprietà salutari della curcuma, non vi sono problemi.
Ghiringhelli F, Rébé C, Hichami A, Delmas D., Immunomodulation And Anti-Inflammatory Roles Of Polyphenols As Anticancer Agents., Anticancer Agents Med Chem. 2012 Jan 31.
Articolo scritto per la scuola di ancel: vedi anche il sito http://www.lascuoladiancel.it/