lunedì 10 novembre 2014

Post-it Giochiamo a mangiare


Intanto cominciò a farsi notte, e Pinocchio, ricordandosi che non aveva mangiato nulla, sentì un’uggiolina allo stomaco, che somigliava moltissimo all’appetito. Ma l’appetito nei ragazzi cammina presto: e difatti dopo pochi minuti l’appetito diventò fame, e la fame, dal vedere al non vedere, si convertì in fame da lupi, una fame da tagliarsi col coltello. Il povero Pinocchio corse subito al focolare, dove c’era una pentola che bolliva e fece l’atto di scoperchiarla, per vedere che cosa ci fosse dentro, ma la pentola era dipinta sul muro. Figuratevi come restò. Il suo naso, che era già lungo, gli diventò più lungo almeno quattro dita. Allora si dette a correre per la stanza e a frugare per tutti i cassetti e per tutti i ripostigli in cerca di un po’ di pane, magari un po’ di pan secco, un crosterello, un osso avanzato al cane, un po’ di polenta muffita, una lisca di pesce, un nocciolo di ciliegia, insomma di qualche cosa da masticare: ma non trovò nulla. E intanto la fame cresceva, e cresceva sempre e il povero Pinocchio non aveva altro sollievo che quello di sbadigliare e faceva degli sbadigli così lunghi, che qualche volta la bocca gli arrivava fino agli orecchi. E dopo avere sbadigliato, sputava, e sentiva che lo stomaco gli andava via. (Da Le avventure di Pinocchio di Calo Collodi).
 
Pratico manuale nato dall’esperienza educativa dell’autrice che affronta vari temi dell’educazione alimentare e come insegnarlo ai bambini, grazie a moltissime attività, esperienze sensoriali, ricette, quiz, cruciverba, favole da illustrare, giochi individuali e di gruppo, dove imparare a mangiare in modo corretto diventa un gioco divertente che rende efficace la comunicazione con i bambini.
Per approfondimenti:
Raffaella Oppimitti ‒ Giochiamo a mangiare ‒ Red Edizioni, 2011

Visita anche la Scuola di Ancel: www.lascuoladiancel.it
 

mercoledì 8 ottobre 2014

Obesity Day

Facciamo insieme il primo passo è il motto che questo 10 ottobre viene utilizzato per la tredicesima edizione della giornata nazionale denominata Obesity Day, organizzata dall’Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica (A.D.I.).
L’intenzione è quella di spostare l’attenzione del problema sovrappeso-obesità da una visione estetica a una salutistica, sia nell’opinione pubblica sia, e soprattutto, nei mass-media.
Questa giornata si prefigge come obiettivo quello di far conoscere l’attività dei Servizi di Dietetica all’interno e all’esterno della struttura sanitaria di appartenenza. Molti sono i centri e le iniziative di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale; inoltre, verranno utilizzati dei questionari (compilabili anche sul sito internet dedicato) per capire come la popolazione vive il problema sovrappeso-obesità.
L’obesità ha ormai assunto i caratteri preoccupanti di una vera e propria epidemia mondiale. In particolare l’obesità infantile ha raggiunto livelli allarmanti e la gravità sta nel fatto che i bambini obesi rischiano di diventare adulti obesi, cioè una popolazione sempre più a rischio per una serie di patologie croniche come le malattie cardiovascolari, diabete tipo 2, osteoartriti e alcuni tipi di cancro (corpo dell’utero, colon e mammella).
Ben vengano, quindi, queste giornate di sensibilizzazione che invitano la popolazione alla prevenzione primaria.

Per approfondimenti:
Visita anche il sito: www.lascuoladiancel.it

martedì 23 settembre 2014

Post-it — La dieta mediterranea

Se la crisi mette a dieta l’Occidente, che sia almeno quella mediterranea. Si spiega anche così la fortuna dilagante delle cucine del Sud. Snobbate al tempo del miracolo economico perché retaggio di povertà, calorica ed economica. Rivalutate oggi perché simbolo alimentare di quella decrescita felice che, secondo gli studiosi come Serge Latouche e Alain Caillé, è la sola ricetta in grado di riparare i danni prodotti dalla bulimia consumistica. Da quell’opulenza spalmata come burro sulla vita del cittadino globale e che ha finito per ostruire le coronarie del Primo mondo. Appesantito dall’accumulo delle scorie del benessere, da un eccesso di residui non più metabolizzabili. Proprio come le montagne di rifiuti che assediano le nostre città. È come se la salute del nostro corpo fosse diventata la cartina tornasole della salute del pianeta. E viceversa.

La Dieta Mediterranea, dichiarata dall’UNESCO, il 16 Novembre del 2010, patrimonio culturale intangibile dell’umanità, torna ad assumere il significato che aveva nel mondo classico e riflette il bisogno di ritornare alle sane e sobrie abitudini di un tempo abolendo il troppo e il vano dai nostri piatti. Ma la Dieta Mediterranea non è solo un modello alimentare fatto di stagionalità, tipicità e biodiversità: è un modo di vivere che mette in equilibrio l’ambiente e lo sviluppo.

Per approfondimenti:
E. Moro — La dieta mediterranea — Il Mulino, 2014

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giovedì 18 settembre 2014

Post-it — Avanzi popolo

Penso in cucina… perché da sempre intorno a questo tavolo si articola la nostra vita domestica, dalle colazioni assonnate al caffè con l’amica del cuore tra parole fitte di consigli e liberatorie confessioni, dai pranzi veloci nelle giornate di lavoro ai compiti dei bambini, alle camomille per le insonnie e i pensieri notturni.
Rifletto sull’opportunità di continuare a parlare di dosi, ricette e tempi di cottura con apparente serenità e leggerezza mentre il mondo intorno vive momenti di grande e innegabile sconvolgimento economico, sociale e ambientale.
Vedo però le mie mani muoversi nelle operazioni quotidiane con la sicurezza dei gesti istintivi, riscoprendo ancora una volta quanto, anche in semplici ma non scontate azioni, possano nascondersi delle risposte e delle possibili soluzioni a problemi più grandi.

 La scrittrice, in questo pratico manuale di ricette, mette in luce la necessità, in questi tempi, di conservare, riutilizzare e trasformare gli avanzi di cucina nonché di rispettare ogni bene con «dignitoso senso dell’economia». Il gioco parte dalla spesa, dove si pongono le basi per uno stile alimentare di qualità, senza sprechi e senza inganni, specie se ci lasciamo ingannare dai prodotti dell’industria alimentare fatta di cibi elaborati, precotti e confezioni colorate, per di più a breve scadenza e senza possibilità di recupero.

Per approfondimenti:
L. Nucciotti — Avanzi popolo — Nuovi Equilibri, 2009

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mercoledì 3 settembre 2014

Post-it — Donne che mangiano troppo


Ciò che aveva indotto Anna a rivolgersi a me per una terapia erano stati i problemi legati all’alimentazione.
«Allora, che cosa c’è che non va?» avevo esordito durante il primo colloquio con la paziente.
«Veramente niente» disse «effettivamente ho tutto quello che si potrebbe desiderare: un marito simpatico, un lavoro che mi piace, molti amici e conoscenti. In realtà potrei essere felice, se non avessi problemi con il mangiare!» E comincia a raccontare degli attacchi di fame smodata che la assalgono ogni due giorni; generalmente iniziano nel pomeriggio o verso sera e si protraggono fin dopo la cena. «Poi, quando ho sbrigato le faccende e mio marito sta guardando la televisione o sta facendo altre cose, vado in bagno e vomito tutto. Allora mi sento sollevata, ma anche in colpa».

In questo saggio la psicoterapeuta Renate Göckel descrive e analizza i disagi di Anna K. — affetta da bulimia, che cerca di colmare i vuoti affettivi e le paure con il cibo, innescando un circolo vizioso tra abbuffate e vomito — e come l’aver individuato il problema inconscio l’abbia potuta liberare dalla sindrome di dipendenza.

Per approfondimenti:
R. Göckel — Donne che mangiano troppo — Feltrinelli Editore, 1992

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lunedì 19 maggio 2014

Editoriale — 24 e 25 maggio 2014, Giornata Nazionale del Biologo Nutrizionista


Il 24 e 25 maggio 2014 si celebrerà la Giornata Nazionale del Biologo Nutrizionista, iniziativa voluta e organizzata dal nostro quotidiano online La Scuola di Ancel – Nutrizione Informazione Prevenzione. Numerosi biologi nutrizionisti si metteranno a disposizione dei cittadini per compiere un servizio di prevenzione primaria dell’obesità e dei correlati dismetabolismi. L’evento è alla sua prima edizione e partirà in via sperimentale in quattro città italiane:
  • Roma, Piazza Mastai in Trastevere
  • Milano – Sesto San Giovanni, Piazza Santa Maria Ausiliatrice
  • Napoli, Piazza Trieste e Trento
  • Bari, Piazza del Ferrarese
Per l’occasione, nelle piazze indicate, a partire dalle 10:00 fino alle 18:00, numerosi biologi nutrizionisti presteranno volontariamente e gratuitamente la loro opera professionale all’interno di stand, organizzati in studi di consulenza. I biologi effettueranno a chi ne farà richiesta: interviste alimentari e dello stile di vita, valutazioni antropometriche e dello stato nutrizionale. Il servizio è finalizzato a individuare potenziali criticità per il benessere della persona e alla raccolta di dati che saranno oggetto di studio.
La Giornata Nazionale del Biologo Nutrizionista si prefigge, dunque, i seguenti obiettivi per la popolazione:
  • aumentare la consapevolezza degli errori alimentari;
  • sensibilizzare sulle ripercussioni negative che l’eccesso ponderale ha sullo stato di salute;
  • dare indicazioni su come intraprendere uno stile di vita salutistico.
In tale contesto saranno forniti consigli personalizzati e rilasciato materiale informativo.
La redazione della Scuola di Ancel è interamente costituita da biologi nutrizionisti che operano, sin dall’istituzione della nostra testata giornalistica, con l’intento di valorizzare la figura professionale del biologo e di comunicare informazioni scientifiche, con un linguaggio di facile fruibilità.
La Giornata Nazionale del Biologo Nutrizionista del 24 e 25 maggio si configura, quindi, come il braccio operativo sul territorio di quello che da sempre è il nostro lavoro.
Ricordiamo che in Italia una persona su tre è al di sopra del proprio peso ideale. Al problema della malnutrizione per eccesso sono correlate disfunzioni metaboliche che possono minare significativamente la salute della popolazione e incidere sulla spesa sanitaria. Patologie correlate all’obesità quali l’ipertensione, l’intolleranza glucidica, il diabete, la steatosi epatica, solo per citare qualche esempio, non sono più esclusive delle persone adulte ma iniziano, in maniera preoccupante, a interessare anche i bambini in età scolare.
Tra le principali abitudini non corrette dell’alimentazione e dello stile di vita, troviamo:
  • il crescente numero di pasti consumati frettolosamente e fuori casa, a causa dei ritmi di vita incalzanti;
  • l’ambiente obesogeno e le scelte alimentari non salutistiche (junk food, fast food, maxi porzioni, alimenti iperconditi, abuso di bibite zuccherate);
  • il tempo sempre più esiguo che dedichiamo alla preparazione dei pasti, con conseguente aumento del consumo di alimenti precotti, preconfezionati, impanati, pizza, eccetera;
  • la crescente richiesta di comfort food (cibo consolatorio), probabilmente correlata allo stress e ai ritmi frenetici quotidiani;
  • l’ipomotilità e la diseducazione al movimento (dipendenza da schermi, disabitudine o impossibilità di giocare in strada e praticare sport).
Molto spesso le persone non riescono a valutare in maniera obiettiva la propria situazione di sovrappeso e tralasciano aspetti fondamentali di una corretta alimentazione come giusto apporto di sale, equilibrata alternanza degli alimenti, introito adeguato di frutta e verdura. Non conoscono la corretta preparazione delle pietanze per preservarne le proprietà nutrizionali. Ignorano le linee guida alimentari dedicate a ogni fascia di età e specifica condizione come gravidanza, allattamento, età evolutiva, sport, menopausa, età senile… Diviene a tal proposito di fondamentale importanza il lavoro del biologo nutrizionista per un’attenta analisi delle abitudini alimentari e dello stile di vita.
Fondamentale in questa iniziativa è stato il costante sostegno dell’ENPAB (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Biologi) che ha creduto in questa iniziativa e patrocinato l’evento. L’ENPAB è interessata infatti a promuovere interventi di welfare in favore dei propri iscritti, per realizzare i compiti legittimati dalla previsione normativa dell’art. 10 bis della legge n. 99/2013. All’importanza della funzione istituzionale di assistere il biologo professionista iscritto all’Ente si collegano i positivi riflessi previdenziali connessi alle iniziative a sostegno e sviluppo della libera professione.
L’augurio è che la Giornata Nazionale del Biologo Nutrizionista possa rappresentare in futuro un solido riferimento per tutta la popolazione e che l’iniziativa sia estesa capillarmente su tutto il territorio nazionale.
Tutta la redazione della Scuola di Ancel e i suoi stretti collaboratori porgono, infine, i più sentiti ringraziamenti a:

  • DS MEDIGROUP (società leader in Italia nel campo della tecnologia per la nutrizione clinica) che parteciperà presso gli stand con le proprie apparecchiature e i propri specialisti per fornire valutazioni impedenziometriche
  • Acaya Consulting S.r.l. Formazione e Progetti ECM, che si occuperà dell’organizzazione tecnico-logistica dell’iniziativa
  • I referenti nazionali del progetto
    • dottor Michele Ettorre, Biologo Nutrizionista
    • dottoressa Tiziana Stallone, Biologo Nutrizionista e Direttore responsabile della Scuola di Ancel
    • dottor Sergio Nunziante, Presidente Enpab
    • professor Stefano Dumontet, Direttore Osservatorio sulla professione del biologo
  • I referenti regionali del progetto
    • Lazio (Roma) dottoressa Tiziana Stallone
    • Lombardia (Milano) dottoressa Laura Imperadori
    • Campania (Napoli) dottor Salvatore Ercolano
    • Puglia (Bari)  dottoresse Valentina Galiazzo, Anna Maria Venneri e Francesca Morleo

Per approfondimenti:
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giovedì 15 maggio 2014

Post-it — Street food




Variano gli ingredienti, i profumi e le spezie, mutano la latitudine e la lingua in cui grida il venditore per chiamare la gente ad assaggiare la sua specialità.

Un pratico e semplice ricettario che ci insegna a riproporre a casa il meglio della tradizione mondiale in fatto di street food.
In qualsiasi parte del modo ci troviamo, sia che andiamo di fretta sia in una giornata di festa, lo scenario sulle strade è tipico, permettendoci di degustare in piedi, di solito con le mani e in mezzo alla gente, cibi della tradizione culinaria; il vero fast food prima ancora che questa locuzione rappresentasse l’industria delle catene alimentari.

Per approfondimenti:
F. Accursio, G. Gabriel — Street Food — Terre di Mezzo, 2013

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giovedì 3 aprile 2014

Post-it – Cibo di strada


La cucina di strada è vita.
Almeno la vita come piace a me: gustosa, incasinata, unta, rigogliosa, conviviale, compagnona, grassa, etilica, popolare, promiscua, carnale.


Nel momento in cui il risparmio economico e di tempo si rende necessario, ecco che torna di gran moda il cibo di strada fatto di sapori semplici, tipici, gustosi, veloci, popolari, dove il venditore ti parla in dialetto.
Luca Iaccarino ripercorre tutta l’Italia dei sapori guidandoci tra locali e baracchini alla scoperta dei cibi di strada tra vicoli e piazzette.

Per approfondimenti: 
Luca Iaccarino — Cibo di strada — Mondadori, 2013