venerdì 21 gennaio 2011

MIELE

Era considerato il "nettare degli dei".
La parola miele sembra derivare dall'ittita melit. Le prime tracce di arnie costruite dall'uomo risalgono al VI millennio a.C. circa.
Gli antichi popoli ne sfruttavano le numerose proprietà, lo impiegavano per scopi curativi, cosmesi, in cucina, tutto ampiamente descritto nella letteratura medica dell' Egitto e della Grecia.
Il miele ebbe un ruolo centrale nell' alimentazione medievale, ma fu gradualmente soppiantato come agente dolcificante nei secoli successivi soprattutto dopo l'introduzione dello zucchero raffinato industrialmente. Recentemente proprio in virtù delle sue proprietà terapeutiche e benefiche, il miele ha suscitato interesse nella comunità scientifica, in quanto mostra un ampio spettro di attività biologiche, come ad esempio attività antibatterica, antifungina, citostatica, cicatrizzante e in ultimo, ma non meno importante, attività antiossidante, antitumorale e chemiopreventiva.
La maggior parte degli effetti bilogici che il miele mostra sono dovuti principalmente alla presenza di composti bioattivi di origine vegetale, quali acidi fenolici e flavonoidi.
 L'origine botanica del miele caratterizza il pattern di metaboliti secondari; tuttavia i metaboliti maggiormente rilevabili sono apigenina, crisina e quercitina per la classe dei flavonoidi e, acidi cloro genico, acido cumarico e acido gallico, per la classe degli acidi fenolici.
Recenti ricerche hanno centrato l'attenzione sulla crisina, flavonoide caratteristico del miele di acacia, in quanto costituisce circa il 50% del totale dei metaboliti secondari presenti in questo miele monofloreale. Diversi studi hanno mostrato come la crisina ha un effetto inibente la crescita di cellule maligne in diversi tipi di cancro attraverso un'azione pro-apoptica (induce la morte delle cellule tumorali), ed interferendo con la progressione del ciclo cellulare.
Inoltre, la crisina è un potente antiossidante ed un efficace anti-infiammatorio.
La ricchezza di questo alimento è dovuto alla sua composizione zuccherina ed in particolare alla notevole presenza di fruttosio; contiene anche una discreta presenza di oligoelementi quali metalli (rame, ferro, iodio, manganese, silicio, cromo), vitamine (A,E,K,C, complesso B), enzimi e sostanze battericide (acido formico) ed antibiotiche (germicidina): queste ultima categorie di sostanze permettono in particolare al miele di essere conservato a lungo e ne giustificano l'utilizzo come disinfettante naturale.
La composizione zuccherina conferisce al miele un potere dolcificante circa il doppio di quello dello zucchero perchè contiene molto fruttosio libero (nel saccarosio invece, cioè nello zucchero, il fruttosio è legato al glucosio e il suo effetto dolcificante è attenuato).
Quindi basta usarne la metà per ottenere lo stesso sapore dolce, riducendo le calorie, perchè il miele contiene anche il 15.20% di acqua.
Il miele è particolarmente indicato subito prima di un intenso sforzo fisico e immediatamente dopo per recuperare le energie impiegate.
Da ciò capiamo perchè preferirlo allo zucchero.