martedì 7 dicembre 2010

CANCRO: E' ANCHE UNA QUESTIONE DI STILE DI VITA

Lo stile di vita rappresenta per quasi due terzi la principale causa di tumori, sui quali è possibile intervenire. L'alimentazione e il tabagismo influiscono maggiormente sul rischio di essere colpiti da neoplasie, unitamente ad altre cause come l'obesità, sedentarietà, infezioni, rischio professionale, droghe e alcolici inquinamento, e raggi UV.
Oramai non ci sono più dubbi che il regime alimentare seguito svolga un ruolo determinante nel rischio di sviluppare un tumore maligno. Organismi internazionali diversi, e in particolare, il World Cancer Research Fund, avvalorano l'ipotesi che circa un terzo dei casi di cancro sia direttamente riconducibile ad un'alimentazione scorretta, priva il più delle volte di prodotti d'origine vegetale come frutta e verdura.
I tumori che colpiscono l'apparato digerente (colon, stomaco, esofago), nella società moderna sono per i tre quarti da attribuire all'alimentazione adottata. Ma anche altri numerosi studi effettuati su popolazioni emigranti fanno emergere che un alto tasso dei tumori molto diffusi, come quelli al seno o alla prostata, hanno a una forte connessione con il cibo: ciò incrementa l'impatto dell'alimentazione sull'insorgenza di cancro.
E' emerso, infatti, che in molte donne asiatiche - che vantano una percentuale di tumore al seno tra le più basse al mondo - l'insorgenza della malattia quadruplicava con l'emigrazione in Occidente; aumento legato a modifiche dell'alimentazione seguita.
Da un grande numero di studi epidemiologici si evince che chi consuma regolarmente cibi di origine vegetale (frutta, verdura, cereali, spezie, tè verde) in abbondanza, ha un tasso di rischio due volte più basso rispetto a chi ne fa un consumo meramente occasionale.
Il ruolo protettivo dei vegetali risiede nei composti fitochimici antitumorali; molecole che hanno la capacità di inibire molti processi utilizzati dalle cellule maligne per la propria crescita.
Numerosi studi etnofarmacologici (l'etnofarmacologia è la scienza che studia i principi attivi naturali partendo dall'uso delle piante nelle medicine tradizionali) mostrano che il mondo vegetale racchiude in sè una vera e propria banca di composti dalle proprietà benefiche, molti dei quali risultano fortemente attivi contro le cellule tumorali.
In altre parole, un'alimentazione ricca di vegetali equivale a una sorta di "chemioterapia" quotidiana, atossica per l'organismo, durante la quale la continua presenza di molecole anticangerogene mette in scacco i tentativi delle cellule precancerose di raggiungere uno stadio avanzato.
L'uso terapeutico di molecole anticancerogene d'origine vegetale è tutt'altro che marginale: oltre il 60% dei chemioterapici tuttora in uso, deriva in vario modo da fonti naturali.